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venerdì 14 dicembre 2012

I nuovi aiuti alla Grecia

Con la decisione di ieri l'Eurogruppo presterà 49,1 miliardi alla grecia. Di questi 34,3 miliardi saranno pagati la prossima settimana. E di questi 16 serviranno a ricapitalizzare le banche, 7 per la spesa pubblica, 11,3 per comprare i titoli di Stato ricomprati con il buyback (i titoli ricomprati valevano 34,3 miliardi di debito). L'obiettivo è permettere ad Atene di portare il debito pubblico al 124% nel 2020 e al 110% nel 2022..

venerdì 12 ottobre 2012

La soluzione della crisi dell'euro secondo Tsipras

«La soluzione deve essere comune: va convocato un vertice sulla linea di quello di Londra nel 1953, quando venne cancellata una gran parte del debito tedesco e venne concesso alla Germania un rinvio sul pagamento degli interessi. Dopo aver estinto il debito per le nazioni in difficoltà, bisogna lanciare un Piano Marshall, liquidità per far ripartire la produttività e la crescita».
(Alexis Tsipras al Corriere della Sera)

Sarebbe curioso sapere che cosa si dovrà dire a chi ha prestato soldi a questi paesi in difficoltà ("non vi ridiamo niente, ma speriamo che in futuro ci aiuterete" potrebbe essere un'idea), né con quali soldi si dovrebbe fare questo Piano Marshall (quelli dei contribuenti europei? solo i soldi di quelli tedeschi?) e dove questo denaro sarebbe investito. Non sembra che i governi greci, così come quelli italiani degli ultimi decenni, siano molto abili a prendere denaro in prestito e poi investirlo generando "crescita, produttività" e ricchezza diffusa tra la popolazione.


sabato 25 agosto 2012

La deflazione che manca nella zona euro


Il principale problema della "periferia dell'euro" potrebbe essere che in questi paesi gli stipendi si stanno riducendo, ma i prezzi non scendono. Nel primo decennio dell'euro la periferia della zona euro ha avuto tassi di inflazione superiori a quelli tedeschi, aiutando la Germania a diventare il centro di produzione low cost dell'area. Perché la riduzione dei salari in Grecia, Portogallo, Irlanda, Spagna e Italia non danneggi i consumi interni occorre che anche i prezzi scendano, con tassi di inflazione che devono restare sotto quelli della Germania e in alcuni casi, come in Grecia, andare sotto zero. In Grecia, assicura Michail Chalaris, direttore dell'ispettorato nazionale sul lavoro "c'è margine per tagliare i prezzi senza eliminare i profitti. Forse il motivo è molto molto antico: l'avidità".
dal Wsj

venerdì 29 giugno 2012

I nuovi dati sui tagli agli statali greci

Le Monde ha avuto accesso ai dati sul settore pubblico greco su cui si sta basando la Troika. Sono migliori di quelli presentati qualche giorno fa da To Vima. Dal 2009 il numero di dipendenti pubblici greci è sceso di 96.557 unità: a fine aprile gli statali greci erano 780.175, nel 2009 erano invece 876.732 e nel 2010 erano 846.569. Le stime della Troika dicono che a fine anno scenderanno a 770.481 mentre a fine 2015 in Grecia gli statali saranno 722.467. Nel 2011 Atene ha assunto 14.348 persone, avrebbe dovuto fermarsi a 8.000.



lunedì 25 giugno 2012

I finti tagli agli statali greci

Il settimanale greco To Vima ha pubblicato alcuni dati di un presunto rapporto elaborato dalla troika dove si accusa il governo greco di non concretizzato il  taglio degli statali promesso. Tra il 2010 e io 2011 sono andati in pensione 93 mila dipendenti pubblici ma il numero totale degli addetti è rimasto di circa 692 mila persone. Invece che un assunto ogni 5 pensionati il rapporto entranti-uscenti è stato di 1 a 2.

venerdì 22 giugno 2012

E' il minimo.


(AGI/REUTERS) - Atene, 22 giu. - Il neoministro delle Finanze
greco, Vassilis Rapanos, è stato portato in ospedale dopo
essere svenuto. Lo hanno riferito un funzionario del governo e
una fonte della Banca Nazionale di Grecia, di cui Rapanos è il
presidente onorario. "Ha avuto un giramento di testa ed è
svenuto. Trasportato all'ospedale, gli sono stati somministrati
liquidi per via endovenosa e ora sarà sottoposto a controlli",
ha riferito la fonte della Banca. Rapanos avrebbe dovuto
prestare giuramento oggi come ministro del governo di Antonis
Samaras. (AGI)

martedì 19 giugno 2012

Le previsioni degli analisti per la Grecia

"La Grecia che, al di là dell'esito elettorale continua ad essere percepita come avviata verso un inevitabile fallimento e all'uscita, prima o poi, dall'euro. Le probabilità di un tale evento, nell'arco di 12-18 mesi, sono date al 20% dai più ottimisti (Credit Suisse), al 35% da Morgan Stanley e tra il 50 e il 75% dagli economisti di Citi". 
Walter Riolfi sul Sole 24 Ore.

giovedì 14 giugno 2012

I redditi delle famiglie nella zona euro

Secondo i dati a disposizione dell'Ocse, tra il 1997 e il 2010 il reddito medio reale delle famiglie è aumentato dell'1,4% all'anno nell'area dell'euro.In Grecia l'aumento medio annuo è stato del 3,5%, in Spagna del 3%, in Portogallo del 2,1%, in Irlanda del 3,8%. In Italia la crescita dei redditi reali è stata in media dello 0,3% all'anno. In Germania dello 0,8%.

mercoledì 16 maggio 2012

L'esposizione della Bce verso le periferie


"Secondo le stime di Bridgewater, l'esposizione totale della cosiddetta «periferia» dell'euro è di circa diecimila miliardi di euro, sommando i debiti del settore pubblico a quelli privati. Di questi, circa 3.500 miliardi sono prestiti a suo tempo offerti a Italia, Spagna, Grecia, Irlanda e Portogallo dall'estero; gli investitori stranieri servirebbero dunque a finanziare il funzionamento di questi cinque Paesi, invece continuano a liberarsi dei loro crediti cercando di venderli non appena possono. Una fonte di finanziamento vitale per l'Europa del Sud sta venendo meno. Bridgewater calcola che, dall'inizio della crisi, la riduzione del credito privato all'Italia (meno 19%) o alla Spagna (meno 15%) è stata minore di quella subita dalla Grecia, dall'Irlanda e dal Portogallo (meno 5o%). Ma anche così il buco nelle esigenze di raccolta di prestiti per le imprese, le famiglie e i governi, in Italia e in Spagna, è molto grande: ai ritmi attuali solo nei prossimi sei mesi rischiano di mancare all'appello 33o miliardi".
Federico Fubini sul Corriere

mercoledì 11 aprile 2012

La svalutazione europea

Due analisi di Goldman Sachs spiegano che per ottenere una bilancia commerciale sostenibile il Protogallo ha bisogno di ottenere una riduzione reale del suo tasso di cambio del 35%, la Grecia del 30%, la Spagna del 2'% e l'Italia del 10-15%. L'Irlanda è invece già tornata competitiva. Con un'inflazione media del 2% nella zona euro, cioè prezzi su del 4% nelle economie forti e prezzi fermi nelle economie non competitive il Portogallo e la Grecia avrebbero bisogno di 15 anni per completare l'aggiustamento svalutativo, la Spagna di 10, l'Italia di 5-10 anni.


dal Ft

sabato 31 marzo 2012

Il contributo dell'Italia all'Esm


Isabella Buffacchi, Sole 24 ore 
L'Italia quest'anno contribuirà al "capitale versato" del fondo di stabilità permanente Esm con una quota pari a 5,7 miliardi che sarà versata in due rate da 2,85 miliardi, pagate l'una in luglio e l'altra entro ottobre. Questi due importi saranno coperti con emissione di titoli di Stato a medio e lungo termine, con caratteristiche che saranno stabilite per decreto dal ministero dell'Economia.
Questi 5,7 miliardi andranno a sommarsi ai 10,3 miliardi già erogati dall'Italia alla Grecia tramite prestiti bilaterali intergovernativi e all'aumento del debito pubblico per 3,974 relativamente ai prestitiEfsf già concessi a Portogallo e Irlanda tra il febbraio 2011 e il gennaio 2012. Il conto della "crisi del debito europeo", sotto il profilo contabile senza nessuna perdita secca per le casse dello Stato, sale così a circa 20 miliardi. E salirà ancora. L'Italia verserà in tutto, entro la prima metà del 2014, cinque rate di capitale "paid-in" nell'Esm, per un totale di 14,25 miliardi: questa liquidità verrà raccolta, stando a fonti bene informate, tramite emissione di BTp o altri titoli a medio-lungo termine.

mercoledì 21 marzo 2012

La Grecia vende un pezzo di Rodi

L'Hellenic Republic Asset Development Fund, il fondo creato nell'ambito del programma di privatizzazioni avviato dalla Grecia, ha pubblicato l'invito per gli investitori istituzionali a presentare manifestazioni di interesse per un'area di 1,86 milioni di metri quadri a Rodi. In vendita ci sono due appezzamenti, uno da 1,5 e uno da 0,3 milioni di metri quadrati, nell'area di Afantou, nel Nordest dell'isola. Il fondo sottolinea che sono a 20 chilometri dal'aeroporto Per i prezzi si vedrà in seguito.. L'isola, tutta intera, è grande 1,4 miliardi di metri quadri.

http://www.milanofinanza.it/giornali/preview_giornali.asp?id=1763308&codiciTestate=7&titolo=Atene%20cerca%20acquirenti%20per%20Rodi

martedì 13 marzo 2012

Chi aiuta la Grecia

Nel secondo pacchetto di aiuti alla Grecia, il Fondo monetario mette 20 miliardi, la Germania 32, la Francia 24, l'Italia 21,1, la Spagna 14, l'Olanda 6,7, il Belgio 4,1, l'Austria 3,3 miliardi, la Finlandia 2,1, la Slovacchia 1,2, 600 milioni la Slovenia, 300 l'Estonia e il Lussemburgo , 200 Cipro, 100 Malta.

venerdì 10 febbraio 2012

La conversazione che oggi non piace ai mercati.



Durante il vertice dell'Eurogruppo Il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schäuble spiega al collega portoghese Vitor Gaspar che, se serve, Berlino può muoversi per aiutare Lisbona. Ma solo dopo che sarà approvato il nuovo piano per la Grecia.