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lunedì 4 marzo 2013

L'euro forte che piace ai tedeschi

L'attuale situazione dell'euro va benissimo per i tedeschi: diverse stime -riportate oggi dal Sole 24 Ore - dimostrano che per la realtà dell'economia tedesca l'euro oggi vale ancora troppo poco. "Deutsche Bank calcola  che per gli esportatori tedeschi, più competitivi la «soglia della  sofferenza» con l'euro forte è a 1,54 sul dollaro, per la Francia a 1,24, per l'Italia a 1,17. Conclusioni analoghe da Morgan Stanley, secondo cui la parità teorica è a 
1,33 per la media dell'area euro, ma all'1,53 per la Germania, a 1,23 per la Francia, a 1,19 per l'Italia. Euro quindi, ai livelli attuali, appunto attorno a 1,33/1,34, ancora sottovalutato nel primo caso, largamente sopravvalutato negli altri due". Nello stesso tempo Berlino continua a chiudere l'anno con enormi surplus commerciali (quelli che, in una situazione normale, rivaluterebbero una moneta). Nel 2012 il surplus è stato di 16,8 miliardi, il più alto di sempre.





venerdì 12 ottobre 2012

La soluzione della crisi dell'euro secondo Tsipras

«La soluzione deve essere comune: va convocato un vertice sulla linea di quello di Londra nel 1953, quando venne cancellata una gran parte del debito tedesco e venne concesso alla Germania un rinvio sul pagamento degli interessi. Dopo aver estinto il debito per le nazioni in difficoltà, bisogna lanciare un Piano Marshall, liquidità per far ripartire la produttività e la crescita».
(Alexis Tsipras al Corriere della Sera)

Sarebbe curioso sapere che cosa si dovrà dire a chi ha prestato soldi a questi paesi in difficoltà ("non vi ridiamo niente, ma speriamo che in futuro ci aiuterete" potrebbe essere un'idea), né con quali soldi si dovrebbe fare questo Piano Marshall (quelli dei contribuenti europei? solo i soldi di quelli tedeschi?) e dove questo denaro sarebbe investito. Non sembra che i governi greci, così come quelli italiani degli ultimi decenni, siano molto abili a prendere denaro in prestito e poi investirlo generando "crescita, produttività" e ricchezza diffusa tra la popolazione.