"Primo, le deludenti performance recenti dell'Italia rispetto alla Germania non sono dovute al maggiore successo nell'export di quest'ultima ma a una domanda interna che in Italia è particolarmente depressa. Da qui l'importanza di pensare a politiche che la sostengano. Secondo, la bassa crescita del nostro Paese è un problema tutto italiano che nasce quindici anni fa e che poco ha a che fare con la crisi dell'euro. Questo problema va risolto affrontandone le sue cause strutturali. Terzo, l'Europa nel suo insieme, compresa la più virtuosa delle sue figlie, la Germania, è da quarant'anni ad un livello di reddito molto più basso di quello degli Stati Uniti. La sopravvivenza dell'euro e dell'Unione Europea dipenderà dal sapere affrontare con coraggio le cause di questa differenza e dalla capacità di analisi del perché il mercato unico e la unione monetaria abbiano largamente deluso le loro promesse iniziali. Forse questo sarà il momento in cui si smetterà di dare colpa agli speculatori e si comincerà a guardare alle vere cause dei nostri insuccessi".
dal Corriere di Oggi
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