Con un grosso piano di stimolo nel 2008 la Cina spese una cifra pari al 15% del suo Pil per rilanciare l'economia. Tra i risultati di quel progetto ci sono sta stati un'inflazione impazzita, la crescita sregolata del mercato immobiliare, la diffusione di pessimi prestiti. Ora Pechino punta a lanciare un nuovo piano per la crescita, che sta rallentando vistosamente (ad aprile si è fermata al +7% rispetto a un anno fa). La strategia è rischiosa. Si consideri che oggi la quota di Pil cinese dedicata agli investimenti è il 50%, nessuna tigre asiatica aveva mai speso tanto. Anche l'efficienza dell'economia cinese e quantomeno discutibile. Secondo le stime di Bp, Pechino lo scorso anno ha consumato energia per 2,4 miliardi di tonnellate di petrolio equivalente per ottenere un Pil di 5,9 miliardi di dollari. Gli Usa ne hanno consumati 2,3 per un Pil di 14,6 miliardi.
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