L'Economist evidenzia i rischi della panflazione, che è poi l'aumento generalizzato di ogni cosa. Le taglie dei vestiti, oggi più capienti di un tempo (la 42 di oggi è la vecchia 44 etc.), le porzioni dei cibi e delle bevande, che non esistono più, nel nome, in versione "piccola", e poi le classi degli hotel, i voti degli studenti, i titoli lavorativi (sono tutti manager, sotto diverse forme). La panflazione serve solo a fare sentire meglio clienti. Ma "ogni inflazione svaluta ciò che infetta. Oscura l'informazione e quindi distorce i comportamenti". Diceva Karl Otto Pöhl, un tempo alla guida della Bundesbank: l'inflazione è come il dentifricio, è facile spingerlo fuori dal tubetto, quasi impossibile da rimettere dentro.
In assoluto la più acuta ed interessante survey economica/finanziaria mai letta in italiano sulla rete.
RispondiEliminaPietro Saccò, accetta i miei complimenti: non sono un economista professionista, ma certamente qualcosa la capisco e mi interessano soprattutto conclusioni e riflessioni di carattere storico, culturale, sociologico.
Non mancherà giorno che non venga a farti visita, se non è di disturbo: buona parte dei ragionamenti che faccio da tempo e di quei dati, ipotizzati, che mi mancavano per fondarli ulteriormente, li ho ritrovati qui.
Grazie,
P.V.
P.s. sono esterefatto non vi siano commenti!
sono felice che tu abbia trovato utile questi post. Sono più che altro appunti su quello che sta succedendo, cerco di inserire quello che sembra davvero importante ma è poco discusso. Grazie
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