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sabato 21 luglio 2012

All'origine del diritto ad avere un'arma negli Stati Uniti

Il diritto è sancito dal Secondo Emendamento della Costituzione americana, ratificato nel 1791. "Recita così: «Essendo necessaria alla sicurezza di uno Stato libero una milizia ben regolata, il diritto del popolo a possedere e portare armi non dovrà essere infranto». Ci sono dispute accademiche anche sulla posizione delle virgole in queste frasi, ma il senso e l’origine dell’emendamento sono chiari. La rivoluzione contro gli inglesi era stata vinta grazie alle milizie, che non volevano essere smembrate. Inoltre la giovane democrazia americana temeva che Londra tentasse la rivincita, e voleva conservare la possibilità di riarmare in fretta i propri cittadini per difendersi. Col tempo, poi, a questi timori per l’indipendenza si era aggiunta la preoccupazione per l’assenza della legge in molte regioni sperdute degli Usa, e quindi il senso dell’emendamento era stato allargato per giustificare il diritto dei cittadini all’autodifesa".
dalla Stampa

giovedì 19 luglio 2012

"Casa, ora crollano anche i prezzi"

Il valore delle case italiane sta crollando. Il Crif, leader in Italia nell'informazione creditizia, ha analizzato i dati arrivati dai suoi periti, esperti che le banche arruolano per valutare il prezzo degli immobili prima di concedere un mutuo. Se nel 2011 le quotazioni del mattone erano rimaste quasi ferme nel confronto con l'anno precedente, nel primo trimestre del 2012 sono invece cadute del 9,3%. Il dato, contenuto nel primo numero di "Bussola Mutui" - bollettino trimestrale realizzato in collaborazione dal Crif e dal portale MutuiSupermarket.it -, non è una stima, ma è la media di svariate migliaia di perizie indipendenti effettivamente realizzate. Un mese fa un'altra fonte indiscutibile, l'Agenzia del Territorio, aveva comunicato che in questo primo trimestre in Italia sono state comprate 110 mila abitazioni, il 20% in meno rispetto allo stesso periodo del 2011. Precipitano le vendite, scivolano i prezzi. Se non è l'esplosione di una bolla ci assomiglia molto. Non è strano che ora le quotazioni scendano tanto, è strano che ancora non fossero scese. L'Ance, l'associazione dei costruttori, lo aveva fatto presente nel suo ultimo Osservatorio sull'andamento del settore La storia del mercato immobiliare italiano è fatta di fasi cicliche che iniziano con una contrazione e si concludono quando il prezzo degli immobili tocca un picco. L'ultima fase, scriveva l'Ance, è iniziata nel 1992 e si è conclusa nel 2008: ha visto un'iniziale discesa delle quotazioni, più o meno fino al 1999, e una successiva impennata prodotta da due fattori: la riduzione dei tassi consentita dall'euro e l'espansione del mercato dei mutui, che si è aperto anche a clienti che prima non riuscivano ad ottenere credito. Ora, sempre nell'analisi dell'Ance, siamo entrati in una quinta fase, i cui sviluppi sono ancora da definire. Sicuramente i due motori dell'ultima fase, la disponibilità di denaro a basso costo e i mutui facili, si sono spenti bruscamente. Le tendenze demografiche parlano di un aumento della popolazione italiana permesso soltanto dall'arrivo di immigrati e di una larga sproporzione tra i redditi dei giovani e quelli dei più anziani. Non c'è, all'orizzonte, molto denaro che possa finire nel mattone. Eppure, notava l'Ance, c'è qualcosa di strano, un «aspetto nuovo»: «Nelle fasi precedenti dopo il raggiungimento dei picchi (1975, 1981 e 1992) si era registrato un marcato aggiustamento dal lato dei prezzi, un fenomeno che in questi ultimi tre anni non si è avuto». Mancava, insomma, la caduta dei prezzi delle case. La discesa, almeno fino a pochi mesi fa, era sembrata molto più cauta della salita: 5,3% l'aumento medio annuo dei prezzi tra il 2004 e il 2008 (al netto dell'inflazione) secondo l'Ance, -2,7% il calo nei quattro anni successivi. I numeri diffusi ieri dal Crif dicono che la correzione verso il basso del valore degli immobili negli ultimi mesi ha preso una drastica accelerata. Quando il Censis, lo scorso aprile, ha ipotizzato che, anche per effetto della nuova Imu, i prezzi delle case italiane a fine anno potrebbero ridursi anche del 20% diversi operatori del settore hanno invitato il centro di ricerca guidato da Giuseppe De Rita a non fare allarmismo. Nel presentare la prima "Bussola Mutui", i ricercatori del Crif e i manager di MutuiSupermarket non hanno escluso che il crollo delle quotazioni possa raggiungere quei livelli. La caduta delle domande di nuovi mutui (-44% nel primo semestre di quest'anno) non può che promettere ulteriori discese dei prezzi. In un Paese dove i proprietari di immobili sono più numerosi dei lavoratori attivi (24 milioni contro 23 dice l'Istat) e dove la metà della ricchezza delle famiglie è fatta di mattoni (4.950 miliardi di euro su 9.500 secondo la Banca d'Italia) la fine brusca di una lunghissima e potentissima fase di espansione del mercato immobiliare difficilmente non avrà effetti destabilizzanti. Ma la discesa dei prezzi potrebbe restituire ai più giovani la possibilità di comprarsi una casa e, più in generale, ridare ossigeno a un mercato immobiliare in agonia. Dall'ultima indagine della Banca d'Italia in collaborazione con la Fiaip, la federazione degli agenti immobiliari, risultava che nei primi tre mesi del 2012 un'agenzia immobiliare su tre non ha venduto nemmeno un appartamento. Chiamati a giustificare una simile disfatta, gli agenti immobiliari hanno indicato il motivo più elementare: prezzi troppo alti secondo chi doveva comprare e offerte troppo basse secondo chi doveva vendere.
mio pezzo da Avvenire di oggi

martedì 17 luglio 2012

Arabia ed Emirati aggirano lo stretto di Hormuz

Gli Emirati Arabi e l'Arabia Saudita hanno aperto due oleodotti che aggirano lo stretto di Hormuz e rendono l'approvvigionamento di petrolio in Europa più indipendente dall'Iran. La capacità complessiva dei due oleodotti sarà di 3,5 milioni di barili al giorno, e porterà la capacità di aggiramento dello stretto a 6,5 milioni di barili quotidiani, circa il 40% dei 17 milioni di barili che passano dallo stretto. Da ieri è attivo l'oleodotto da 1,5 milioni di barili al giorno che collega il porto di Fujairah, negli Emirati, con Abu Dhabi, aggirando da sotto lo Stretto di Hormuz. L'Arabia Saudia ha invece convertito da gasdotto a oleodotto una condotta da 1.200 chilometri con una capacità di 2 milioni di barili al giorno. 

lunedì 16 luglio 2012

In 12 mesi scadono titoli italiani per 337 miliardi



"Vale 337 miliardi di euro l'importo di tutti i titoli di Stato in scadenza negli ultimi sei mesi del 2012 e nei primi sei del 2013. In totale, si tratta di quasi un quinto dell'intero debito pubblico italiano. Lo scadenziario, preparato dal ministero dell'Economia, parla di grandi numeri soprattutto nella seconda parte del 2012 più che nei sei mesi a seguire. Da luglio a dicembre di quest'anno, infatti, lo Stato deve rimborsare ben 218 miliardi: oltre 1'11% di tutto il debito. Sono soldi che inevitabilmente arriveranno soprattutto da nuove emissioni, quindi dalle prossime aste".
dal Corriere

La Cina taglia le tasse alle società straniere

Il governo di Pechino ha annunciato una riduzione del 50% dell'aliquota fiscale sui profitti cinesi ottenuti dalle imprese straniere basate in nazioni che hanno un accordo sulla doppia-tassazione.con la Cina. L'aliquota era del 10% e ora scenderà al 5%. Si applica anche sui dividendi.
dal Ft

venerdì 6 luglio 2012

Le curiose vicende della crisi della Rim


  • L'azienda ha il suo quartier generale in una città dell'Ontario che si chiama Waterloo.
  • Fino a gennaio Rim aveva due amministratori delegati, il fondatore Mike Lazaridis e Jim Balsillie. I due avevano uffici a 10 minuti di macchina di distanza e non si incontravano quasi mai. Ognuno seguiva una strategia diversa: Lazaridis voleva fare un nuovo BlackBerry con un nuovo sistema operativo, Balsillie puntava a concedere in licenza alcune delle tecnologie dell'azienda.A gennaio se ne sono andati entrambi, sostituiti dall'ex vice di Lazaridis, Thorsten Heins.
  • Oggi l'azienda capitalizza 5 miliardi di dollari, il 70% di un anno fa e un quindicesimo del picco storico. La sua fortuna è che ha in cassa 2 miliardi di dollari e non ha debiti.
  • Lazaridis ha fondato Rim nel 1984 con un prestito da 15 mila dollari ottenuto dai suoi genitori. Nel 2008 la quotazione del gruppo ha toccato gli 80 miliardi.
  • Nel quartier generale, a 70 miglia da Toronto, i dipendenti hanno il gelato gratis ogni venerdì. Li chiamano Frosty Fridays. Nell'attuale politica di tagli i gelati sono salvi.
  • Con i soldi incassati da Rim, Lazaridis ha aperto un centro di ricerca di fisica teorica, Balsillie ha aperto una scuola di governance globale e ha tentato invano di comprare tre squadre di hockey.
  • Le compagnie telefoniche hanno provato ad aiutare Rim a proporre alternative valide per non lasciare che l'iPhone di Apple dominasse il mercato. Il BlackBerry Storm è nato dalla collaborazione con Verizon, il Torch da quella con At&T.