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lunedì 25 giugno 2012

Toyota costruisce in Francia la Yaris per gli Usa


La Toyota ha deciso di trasferire dal Giappone alla Francia la produzione della Yaris da esportare in Nord America. L'obiettivo è proteggersi dallo yen forte e da costi dell'energia crescenti (a causa del blocco del nucleare nipponico). La produzione avverrà nella fabbrica della Toyota a Valenciennes, serviranno 8 milioni di euro di investimenti e tutto sarà pronto a maggio 2013.

I finti tagli agli statali greci

Il settimanale greco To Vima ha pubblicato alcuni dati di un presunto rapporto elaborato dalla troika dove si accusa il governo greco di non concretizzato il  taglio degli statali promesso. Tra il 2010 e io 2011 sono andati in pensione 93 mila dipendenti pubblici ma il numero totale degli addetti è rimasto di circa 692 mila persone. Invece che un assunto ogni 5 pensionati il rapporto entranti-uscenti è stato di 1 a 2.

sabato 23 giugno 2012

La Fiat piace se è americana


Le sorti della Fiat sono sempre più slegate da quelle dell’Italia. Lo confermano con chiarezza due interviste a grandi manager dell’industria dell’auto pubblicate ieri con una curiosa coincidenza. Nella prima, concessa a InterautoNews, Mong-Koo Chung, presidente e manager della Hyundai, spiega che non ha nessuna intenzione di venire a costruire macchine in Italia. A Sergio Marchionne, che ha proposto ai costruttori internazionali di usare le fabbriche europee che la Fiat non sta utilizzando a pieno ritmo, il capo della Hyundai ha risposto di non essere interessato: «Vogliamo concentrarci sulla qualità e questo è possibile soltanto se produciamo dentro i nostri stabilimenti e non in altri perché solo così possiamo avere il controllo totale su quello che facciamo».
Qualcuno che però vuole lavorare con la Fiat c’è. «Se parlate con Marchionne, ditegli di chiamarmi» ha scherzato Stefan Jacoby, amministratore delegato della Volvo, in un’intervista uscita ieri su <+corsivo>Automotive News<+tondo>. La svedese Volvo, che apparteneva all’americana Ford, due anni fa è stata comprata dalla cinese Geely e ora è in cerca di partner. Attenzione, però: anche in questo caso l’Italia non è coinvolta. «In 5 o 6 anni abbiamo bisogno di trovare una soluzione adatta in Nord America – ha spiegato Jacoby –. Costruirci una fabbrica mi sembra un progetto improbabile. Cerco un partner che ci possa aiutare a utilizzare uno stabilimento americano». E allora «Fiat è ovviamente una delle alternative» ha concluso il manager, confermando così che la Fiat che funziona e che attira, oggi, è solo quella a stelle e strisce.

mio pezzetto su Avvenire del 23 giugno 2012

venerdì 22 giugno 2012

I livelli produttivi di alcune grandi fabbriche auto europee


dal Wsj

E' il minimo.


(AGI/REUTERS) - Atene, 22 giu. - Il neoministro delle Finanze
greco, Vassilis Rapanos, è stato portato in ospedale dopo
essere svenuto. Lo hanno riferito un funzionario del governo e
una fonte della Banca Nazionale di Grecia, di cui Rapanos è il
presidente onorario. "Ha avuto un giramento di testa ed è
svenuto. Trasportato all'ospedale, gli sono stati somministrati
liquidi per via endovenosa e ora sarà sottoposto a controlli",
ha riferito la fonte della Banca. Rapanos avrebbe dovuto
prestare giuramento oggi come ministro del governo di Antonis
Samaras. (AGI)

A Londra gli azionisti voteranno sui compensi

Il governo britannico ha annunciato un progetto di legge che darebbe agli investitori il diritto di esprimere un voto vincolante sui compensi dei manager delle aziende di cui sono soci e obbligherebbe le aziende a comunicare ogni anno in maniera chiara il compenso ricevuto da ognuno dei suoi manager. La regola, illustrata dal segretario agli Affari Vince Cable, varrebbe solo per i membri del consiglio di amministrazione.

giovedì 21 giugno 2012

Il nuovo quantitative easing della Bank of England

Il governo inglese sta lavorando al piano "funding for lending": dare soldi alle banche perché finanzino le aziende. I tassi sarebbero molto bassi: il Libor +125 punti base o addirittura un'aggiunta di soli 25 punti base (cioè tassi dell'1,2%, in questo caso).
Nel frattempo la Banca d'Inghilterra potrebbe avviare a luglio (il 5 luglio, precisamente) un nuovo piano di quantitative easing, in aggiunta a quello (da 325 miliardi di sterline) già avviato. L'idea sono altri 50 miliardi per l'acquisto di titoli di Stato.
dal Ft