Cerca nel blog

sabato 31 marzo 2012

Il contributo dell'Italia all'Esm


Isabella Buffacchi, Sole 24 ore 
L'Italia quest'anno contribuirà al "capitale versato" del fondo di stabilità permanente Esm con una quota pari a 5,7 miliardi che sarà versata in due rate da 2,85 miliardi, pagate l'una in luglio e l'altra entro ottobre. Questi due importi saranno coperti con emissione di titoli di Stato a medio e lungo termine, con caratteristiche che saranno stabilite per decreto dal ministero dell'Economia.
Questi 5,7 miliardi andranno a sommarsi ai 10,3 miliardi già erogati dall'Italia alla Grecia tramite prestiti bilaterali intergovernativi e all'aumento del debito pubblico per 3,974 relativamente ai prestitiEfsf già concessi a Portogallo e Irlanda tra il febbraio 2011 e il gennaio 2012. Il conto della "crisi del debito europeo", sotto il profilo contabile senza nessuna perdita secca per le casse dello Stato, sale così a circa 20 miliardi. E salirà ancora. L'Italia verserà in tutto, entro la prima metà del 2014, cinque rate di capitale "paid-in" nell'Esm, per un totale di 14,25 miliardi: questa liquidità verrà raccolta, stando a fonti bene informate, tramite emissione di BTp o altri titoli a medio-lungo termine.

Più chiarezza sui "redditi degli italiani"


Franco Bechis su Libero del 31 marzo 2012
"Gli imprenditori raramente sono dipendenti della loro azienda. Il loro reddito viene dalle azioni in loro possesso. Tassate in origine, quelle ricchezze non debbono essere inserite nella dichiarazione dei redditi. E quindi non entrano in quella statistica e nella cifra dei 18.170 euro. Se si tratta di partecipazioni non qualificate (meno del 5 per cento in una società quotata o del 25 per cento in una non quotata), i dividendi che li fanno ricchi sono tassati con la cedolare secca nel momento stesso in cui li ricevono: era del 12,5 per cento, ora è al 20 per cento. Se l’imprenditore invece ha una partecipazione qualificata, quindi più del 25 per cento in una qualsiasi società non quotata e più del 5 per cento in una quotata, ad entrare nella dichiarazione dei redditi è solo il 49,72 per cento dei redditi effettivamente ricevuti. Il motivo è semplice: gli utili vengono distribuiti dalle società quando sono netti, e cioè già tassati a reddito di impresa. Quindi per capirci, anche se le statistiche sembrano bugiarde, non è vero che gli imprenditori sono più poveri dei loro dipendenti, perché il reddito reale medio è circa il doppio di quei 18.170 euro censiti dal dipartimento delle politiche fiscali.


http://rassegna.governo.it/testo.asp?d=82248339

Altri numeri dello shale gas

Tra il 1978 e il 1992 il governo federale americano ha speso ben 137 milioni di dollari per sviluppare le tecnologie che permettono l'estrazione dello shale gas. Robert Hefner, imprenditore del gas naturale e autore di The grand energy transition, fa notare che con il gas naturale si risparmiano 20 milioni di dollari ogni anno per riscaldare 65 milioni di famiglie americane. La Russia può chiedere fino a 17 dollari per 300 metri cubi di gas dai Paesi confinanti, come l'Ucraina e le nazioni europee. Gli Stati Uniti producono gas naturale a 2,5c dollari per 300 metri cubi e dispongono della tecnologia di liquefazione più avanzata ed economica al mondo.


"Si passerà da un mondo in cui pochi Paesi Russia, Iran, Qatar e Arabia Saudita controllano il prezzo e le forniture di gas naturale a un mondo in cui questa fonte energetica sarà molto più diffusa. (Per il momento, l`Iran non ha alcun accesso alle tecnologie indispensabili per sfruttare i propri giacimenti)".


Fareed Zakaria
http://rassegna.governo.it/testo.asp?d=82260622

I debiti dell'america

"Nel suo ultimo giorno da presidente, il 19 gennaio 2009, Bush junior lasciava al paese un debito (Total Public Debt) di 10.626 miliardi, circa il 70% del Pil, dopo averne aggiunto in otto anni 4.899, cioè un raddoppio. Al 15 marzo 2012, in soli tre anni e due mesi scarsi, Obama superava d'un balzo, causa crisi finanziaria ed economica, i 4.900 miliardi in più. Di questo passo prima di Pasqua verrebbero doppiati i 15.600 (15.589 al 27 marzo), il 105% sul Pil 2011. Mantenendo la velocità media di crescita registrata in un anno, i 16.300 verrebbero superati entro metà ottobre, al più tardi. Entro settembre, cioè entro la fine dell'anno fiscale 2012, dice il Bilancio (Omb)."


Mario Margiocco, il Sole 24 Ore


http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-03-31/compiti-casa-stati-uniti-081054.shtml?uuid=AbK9whGF

venerdì 30 marzo 2012

I tedeschi lasciano senza atomo il Regno Unito

Altro brusco passo indietro nel rinascimento nucleare globale. Le tedesche Rwe e E.on hanno deciso di uscire dalla joint venture Horizon Nuclear Power che avrebbe dovuto progettare e realizzare nuovi impianti nucleari in Gran Bretagna. Le due società hanno spiegato che la crisi economica le ha private di molte risorse e il ritiro dei tedeschi del nucleare ha messo ulteriore pressione su di loro.


http://www.nytimes.com/2012/03/30/business/global/Britains-Nuclear-Plans-Suffer-Setback.html

giovedì 29 marzo 2012

I sauditi: "Prezzi del petrolio insensati"

Ali al Naimi, ministro del petrolio saudita, stavolta ha scritto direttamente al Financial Times per ribadire che "non c'è un motivo razionali per cui i prezzi del petrolio debbano rimanere ai livelli attuali" e chiarire che "l'Arabia Saudita vorrebbe vedere un prezzo più basso. Un prezzo giusto e ragionevole che non danneggi la ripresa mondiale, specialmente nelle economie emergenti e in via di sviluppo, e che generi un buon ritorno per le nazioni produttrici, e che attragga investimenti sull'industria petrolifera"


http://www.ft.com/intl/cms/s/0/9e1ccb48-781c-11e1-b237-00144feab49a.html#axzz1qLSeiWul

Il ritorno dei sukuk

Secondo Dealogic nel 2011 le vendite di bond che seguono la legge islamica hanno raggiunto un nuovo record, a 32,6 miliardi di dollari. Dall'inizio di quest'anno sono stati piazzati 10,4 miliardi di sukuk: il 2012 sta cioè andando a un ritmo doppio rispetto allo scorso anno. La crisi di Dubai, nel 2010, aveva indebolito questo mercato.