(ANSA) - ROMA, 29 GIU - Nel continente europeo, il 40% delle fabbriche di automobili non lavora a livelli sufficienti per produrre profitti. Secondo uno studio di AlixPartners, che viene riportato da Autoactu, questo problema di sovraccapacità colpisce soprattutto la Francia, la Spagna e l'Italia. Nel nostro Paese, in particolare, l'utilizzo della capacità produttiva degli impianti è solo del 54%, con 1,4 milioni di unità. Si tratta del tasso di utilizzo più basso rispetto agli altri 4 principali mercati europei che oscillano tra l'85% di Germania e Gran Bretagna e il 60% della Francia. La situazione complessiva - sottolinea AlixPartners - migliorerà solo a medio termine. Nel 2012 è previsto infatti in Europa un mercato a 13,5 milioni di unità, inferiore del 20% rispetto al 2011. E si dovrà attendere il 2020 per toccare di nuovo il livello del 2007, a 16 milioni di unità. Le cifre esposte da AlixPartners - specialista delle ristrutturazioni industriali - sono preoccupanti, ben più negative di quelle fornite dall'ACEA, l'associazione che rappresenta i costruttori europei, che aveva affermato, durante un'audizione del suo presidente Sergio Marchionne, che "il 20% delle capacità produttive installate in Europa sono superflue". La soglia indicata da AlixPartners (40%) si riferisce al numero di impianti che lavora al di sotto del 75-80% della capacità, quindi operano in perdita. La società di consulenza evidenzia che ad essere meno utilizzate, oltre a quelle citate, sono anche le fabbriche in Russia e in Turchia. In dettaglio la capacità in Germania è di 6,4 milioni di unità all'anno e quella in Gran Bretagna di 1,6 milioni, con un tasso di utilizzazione per entrambi i Paesi superiore all'85%. In Spagna questo valore scende al 70% (la capacità complessiva è di 3 milioni di unità), in Francia al 60% (3,3 milioni) ed in
Italia al 54% (1,4 milioni).
Italia al 54% (1,4 milioni).
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