"Una verità difficile da riconoscere, nel caso di Porzûs. Perché in quell'angolo di confine la Resistenza ebbe un doppio volto: uno legato al movimento operaio molto influenzato dai comunisti sloveni (che manovravano il Pci italiano), l'altro rappresentato da uomini delle forze democratiche, laiche, socialiste e cattoliche confluite nel Cln. I primi tendevano a ispirare le loro scelte a quelle dei compagni titini, più che guardare agli interessi nazionali. È in questo contesto di feroce scontro ideologico che Mario Toffanin, il comandante «Giacca» ordinò l'attacco contro i partigiani bianchi acquartierati nelle malghe e nelle cui file c'erano anche Guido Pasolini, fratello di Pier Paolo, e Francesco De Gregori, zio e omonimo del cantautore. A incarico eseguito, «Giacca», condannato in contumacia all'ergastolo per quel «crimine di guerra», fuggì in Jugoslavia e Cecoslovacchia, prima d'essere graziato da Pertini. E mentre un velo di ambigui silenzi calò sulla strage, lui non si pentì mai".
(Marzio Breda, Corriere, 10.2.2012)
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