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martedì 7 febbraio 2012

L'Eba si ammorbidisce

Considerato che ha fatto infuriare la Bce, Bankitalia, la Deutsche Bank, la Banca di Spagna, adesso l'Autorità bancaria europea pensa sia il caso di essere un po' più cauta nel criticare le banche europee.

eba set to opt for pragmatism over publicity - Cerca con Google:

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venerdì 3 febbraio 2012

Monti ha centrato il problema: il buonismo

"C'è stato un periodo, ha ricordat Mario Monti in videochat su Repubblica.it, durante il quale "l'Italia aveva un disavanzo pubblico che era dell'8-10-12% Pil. Non c'era neanche dibattito, neanche consapevolezza di questo. Perché i governi, molto politici, accoglievano le richieste delle varie parti e la somma delle spese pubbliche era molto superiore alle entrate. Anno dopo anno si creava il debito pubblico. Un debito che è andato a gravare su persone che allora non votavano o non erano ancora nate". Quelle persone, ha sottolineato Monti, "sono i givoani di oggi che non trovano lavoro". Dunque, "va tenuto presente che più si eroga 'bontà di cuore' oggi, più si creano condizioni che graveranno come il piombo su quelli che verranno dopo. Per questo che i giovani italiani non trovano lavoro, perché si è detto di sì a tutti. Per questo un governo come il nostro ha il compito anche di spiegare che ciò che sembra sgradevole, può anche darsi che lo sia, ma ha l'intenzione di riequilibrare le cose"."

MONTI SEI TUTTI NOI! - “SI È ESAGERATO NELL'USARE LO SPREAD CONTRO BERLUSCONI -:
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Altri conti di Facebook

Profitti più che quintuplicati in 24 mesi, il traguardo di un miliardo di users previsto per l’estate, l’ambizione di sfondare in Cina, l’agguerrita competizione con Google, il timore della scomparsa di Mark Zuckerberg e l’incubo di perdere «friends»: nelle 197 pagine di documenti finanziari presentati alla Sec (la Consob Usa) per lanciare l’offerta pubblica di acquisto, Facebook svela i suoi segreti gelosamente custoditi dalla creazione avvenuta nel 2004.

Il piano di raccogliere 5 miliardi di dollari dall’iniziale offerta si basa sulla forza dei numeri di Facebook, che come simbolo avrà «FB»: dal 2009 al 2011 le entrate sono cresciute da 777 milioni di dollari a 3,7 miliardi e i profitti si sono impennati da 122 milioni a 668 milioni. La prosperità nasce dalla costante espansione del pubblico: il 2011 si è concluso con 845 milioni di users, il 39 per cento in più del 2010, e a tali ritmi in estate toccherà quota 1 miliardo. E’ un pubblico che comunica a ritmi vertiginosi - 2,7 miliardi di preferenze "likes" e commenti al giorno negli ultimi 3 mesi del 2011 - grazie a 483 milioni di users che si connettono ogni 24 ore: è tale caratteristica a fare di Facebook un veicolo pubblicitario prezioso, spiegando perché è proprio questa la fonte dell’85 per cento di entrate. Ma non ci sono solo luci nel «Registration Statement» perché «Facebook, Inc.» possiede 3,9 miliardi di liquidi mentre Google ne ha 45 miliardi. Il motivo è che ogni user genera 4,39 dollari di entrate mentre su Google arriva a quota 30 dollari. Di conseguenza Google ha entrate annuali assai superiori a Facebook: 38 miliardi di dollari. La concorrenza con Google è serrata e così fra gli "elementi di rischio" Facebook include lo sviluppo del social network Google+, adoperato da Barack Obama per l’"hangout digitale" dalla Casa Bianca. Per reggere la concorrenza di Google, Facebook sviluppa entrate alternative alla pubblicità come la vendita di giochi e da applications che offrono prodotti dal suo website. L’altra differenza con Google è che Zuckerberg, 27 anni, detiene ben il 57 per cento delle azioni di Facebook ovvero quasi l’equivalente della somma delle quote di Sergey Brin e Larry Page nel motore di ricerca che hanno fondato.

Fra i "maggiori pericoli" alla quotazione, Facebook individua la possibilità che i regolatori i Ue e Usa possano imporre norme sulla privacy destinate a ostacolare l’accumulazione di informazioni sugli users. Poi c’è il timore della "scomparsa di Mark Zuckerger, Sheryl Sandberg ed altri personaggi chiave" perché il fondatore dell’azienda di Menlo Park in California, il suo braccio destro e alcuni top manager vengono considerati insostituibili. L’altra minaccia viene dallo sviluppo dei cellulari perché al momento chi li usa per collegarsi con Facebook non vede la pubblicità. E ancora: "Se non riusciremo a conservare gli attuali users o ad aumentarli, o se dovessero diminuire, le nostre entrate sarebbero danneggiate in maniera significativa". Ovvero, c’è il pericolo della bolla speculativa. Da qui la determinazione a espandersi in maniera aggressiva e i mercati con più opportunità sono Brasile, Germania, India, Giappone, Russia e Sud Corea mentre le speranze si concentrano sulla Cina, a patto però che Pechino consenta maggiore libertà di navigazione su Internet.

Riguardo al valore delle azioni quelle di classe B valevano 29,7 dollari a fine dicembre e il prezzo dell’offerta pubblica di acquisto - fra 3-4 mesi - potrebbe essere di 35-40 dollari. Sarà il mercato a dire l’ultima parola sulla quotazione e al momento emergono due indicazioni contrastanti: da un lato la grande attesa degli users che preannuncia un’alta domanda e dall’altro la prudenza dei maggiori investitori intimoriti dai rischi del settore dell’alta tecnologia oppure già in possesso di pacchetti azionari attraverso transazioni private. A gestire l’offerta saranno Morgan Stanley, Goldman Sachs e JP Morgan Chase.

Maurizio Molinari
Facebook svela i suoi segreti - LASTAMPA.it:

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Facce di Pechino

Il probabile prossimo leader cinese è Xi Ping, oggi vicepresidente. La figlia studia a Harvard, ha rapporti confidenziali con Goldman Sachs. Suo padre è stato un dirigente comunista due volte epurato e due volte riabilitato. Ha studiato chimica, ha 58 anni. 

Le condanne per responsabilità dei giudici? 4 in 24 anni.

ROMA — Adesso i cittadini si chiedono: che cosa cambia? Per il momento niente. Perché l'emendamento approvato ieri alla Camera, per iniziativa del deputato leghista Pini, potrà diventare legge solo se sarà votato, definitivamente (quindi, senza cambiare nemmeno una virgola) anche dal Senato.Resta però il fatto che se ciò avverrà, la modifica riformulerà radicalmente il sistema della responsabilità civile dei magistrati, cioè quanto è adesso previsto dalla cosiddetta legge Vassalli del 1988 (la legge 117/88 che prende appunto il nome dal giurista socialista Giuliano Vassalli). Una legge che fu fortissimamente voluta all'epoca da una larghissima maggioranza (Dc, Pci e Psi insieme) — secondo le accuse di Marco Pannella — per «sterilizzare» di fatto l'esito del referendum abrogativo promosso e vinto dai Radicali l'anno prima, cioè nel 1987, sull'onda del caso Tortora, con oltre l'80 per cento dei consensi, quasi venti milioni di voti a favore.
Le polemiche, insomma, durano da oltre vent'anni. Ebbene, l'emendamento di Pini prevede, in particolare, che «chi ha subito un danno ingiusto per effetto di un comportamento, di un atto o di un provvedimento» di un magistrato «in violazione manifesta del diritto o con dolo o colpa grave nell'esercizio delle sue funzioni o per diniego di giustizia», possa rivalersi facendo causa allo Stato e al magistrato per ottenere un risarcimento dei danni. Le modifiche apportate alla norma attualmente in vigore, sono quindi essenzialmente due. Innanzitutto l'emendamento estende la responsabilità anche alla più generica «manifesta violazione del diritto». In secondo luogo l'emendamento prevede la citazione diretta del giudice o del pm da parte del presunto danneggiato. Prima, il cittadino che si riteneva leso nel suo diritto citava in giudizio lo Stato che poi poteva rivalersi sul magistrato, ma solo entro il limite di un terzo di annualità dello stipendio. Ora, invece, la modifica prevede la possibilità di promuovere subito la causa contro i singoli giudici, determinando, secondo i magistrati, il rischio di massicce astensioni e ricusazioni oppure di un'atteggiamento tendenzialmente «più morbido» dei pm per evitare problemi.
Inoltre bisogna aggiungere che il sistema introdotto ieri dall'emendamento non esiste in nessun altro Paese. In quelli di diritto scritto, come Austria, Francia, Germania, Spagna e Svizzera è prevista infatti, come attualmente da noi, la possibilità di esperire in un novero limitato di casi un'azione di risarcimento dei danni solamente contro lo Stato che potrà rivalersi in parte contro il magistrato. Nei paesi di common law (come Stati Uniti e Gran Bretagna), la responsabilità politica del Congresso o del Lord Cancelliere viene a costituire un punto di equilibrio e di contrappeso alla totale immunità da responsabilità civile dei magistrati (immunity from civil liability). Il giudice americano — sia federale sia statale — gode infatti di una immunità per i propri atti giudiziari anche se commessi con dolo. Ma può essere rimosso, sia pure secondo una procedura complessa.
I fautori della responsabilità civile diretta dei magistrati italiani fanno notare invece che dall'entrata in vigore della legge dell'88 l'Italia è l'unico caso al mondo in cui un giudizio nei confronti dei magistrati (affidato peraltro ad appartenenti alla medesima categoria) deve passare per nove gradi. Tre per l'ammissibilità del procedimento, tre per individuare la responsabilità del singolo magistrato, e tre per l'eventuale rivalsa da parte del ministero della Giustizia. Per cui dal 1988 a oggi sono state appena 406 le cause effettivamente avviate da cittadini nei confronti di un giudice. Sottoposte al vaglio preventivo del tribunale di appartenenza, le citazioni dichiarate «ammissibili» sono state soltanto 34. E le condanne sono state quattro in tutto.
FONTE: MARIA ANTONIETTA CALABRÒ - CORRIERE DELLA SERA |03 FEBBRAIO 2012


Diritti Globali - Cosa Può Cambiare e il Confronto con l'Estero:

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giovedì 2 febbraio 2012

I conti di Facebook


Il social network creato da Mark Zuckerberg dalla sua stanza del campus di Harvard nel 2004 e
la cui popolarità è esplosa nel giro di pochi anni ha dichiarato nei documenti preliminari
presentati all'Authority un risultato netto in crescita del 65% a 1 miliardo di dollari nel 2011
su 3,71 miliardi di ricavi.

Che Marchionne stia pensando di lasciare l'Italia

L'Ad di Fiat lo avrebbe spiegato anche al Wall Street Journal.

Governo Italiano - Rassegna stampa:

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