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lunedì 30 gennaio 2012

Scheda sulle proposte di riforma del lavoro


Repubblica di lunedì 30 gennaio 2012, pagina 3
Il Lavoro - Indennità, reddito minimo e il nodo dei licenziamenti le quattro ricette a confronto
di Ardù Barbara

Il lavoro Indennità., reddito minimo e il nodo dei licenziamenti le quattro ricette a confronto BARBARA ARDU Ci sono almeno quattro proposte per riformare il mercato del lavoro e almeno due questioni spinose: la babele dei contratti atipici e l'eliminazione dell'articolo 18. L'unico a volerlo cancellare, ma solo per i nuovi assunti, è Pietro Ichino, in cambio di un alto livello di protezione, in caso di perdita del lavoro. Sacconi vorrebbe invece salvare i contratti atipici, che le altre proposte tendono a eliminare rendendoli più onerosi per le imprese. Il salario minimo garantito invece trova casa solo nella proposta Boeri-Garibaldi Damiano-Madia Un periodo di prova e poi tutte le garanzie Pietro Ichino Neoassunti senza un termine licenziabili con aiuti triennali CONTRATTO unico sempre a tempo indeterminato ma con la possibilità in ogni momento di licenziamento individuale per motivi economici, tecnici o organizzativi. Indennizzo per i licenziati commisurato agli anni di lavoro. Assegno di disoccupazione, finanziato anche dalle aziende, pari al 90% il primo anno e all'80 e al70%nei due anni successivi. Leimprese si fanno carico anche della formazione e del collocamento dei licenziati: più veloce è la ricollocazione del lavoratori più bassoèil costo dei disoccupati. È questa la flexicurity proposta da Pietro Ichino. Di fatto viene meno la garanzia dell'articolo 18 peri nuovi assunti. Reintegrosoloin caso di licenziamenti di tipo discriminatorio. Contratti a termine permessi solo oltre la soglia di reddito di 40 mila euro.
O RIPRO011210RE RISERVATA LA PROPOSTA Damiano-Madia prevede un contratto unico di inserimento formativo, una sorta di periodo di prova, più lungo di quello attuale, in cui è possibile il licenziamento, ma proprio perché di prova si tratta. Dopo questo periodo (massimo tre anni), si applicano invece tutte le regole previste attualmente, compreso l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. La proposta prevede anche una riduzione del costo del lavoro quando questo è a tempo indeterminato, così da alleggerire il carico sulle imprese. Si suggerisce anche di mettere in campo misure per velocizzare il processo per lavoro anche quando di tratta di una vertenza per licenziamento.
*** Boeri-Garibaldi 6 Contratto unico per tutti posto sicuro dopo tre anni NELLA proposta Boeri-Garibaldi, il contratto èunicoeatempo indeterminato, ma diviso in due fasi distinte. Pertutti i neo-assunti (per gli altri non cambia nulla) nei primi tre anni è possibile il licenziamento per giusta causa, anche economica, e non è previsto il reintegro, ma solo un indennizzo. Le tutele sono però crescenti, così che alla fine il licenziamento diventa oneroso per l'impresa. Dopo i tre anni scattala fase di stabilità del contratto, e si applicano le tutele previste dall'articolo 18. Il trattamento di disoccupazi one rimane quello attuale. I contratti atipici diventano contratto unico se il guadagno supera una certa quota, con l'esclusione di lavori stagionali e prestazioni professionali. Prevista anche l'introduzione del salario minimo.
All'estero Maurizio Sacconi "Atipici" tenuti in vita più flessibilità in uscita SI ENTRA nel mercato del lavoro con l'apprendistato, che può durare al massimo tre anni, durante i quali il lavoratore gode di alcune tutele. Nella proposta di Maurizio Sacconi (Pdl), passati i tre anni l'azienda decide se assumere o no. Ma la filosofia di fondo è non cancellare i contratti atipici. Solo alcuni tipi di collaborazioni e quei contratti che nascondono in realtà falsi subordinati vengono eliminati. Esclusa l'idea del salario minimo garantito, mentre il sussidio di disoccupazione viene diviso in due tranche, una uguale per tutti e probabilmente a carico dello Stato, l'altra su base assicurativa e pagata dalle singole categorie. L'assicurazione verrebbe estesa anche a settori e lavori non protetti. Si chiede una maggiore flessibilità in uscita.
Salario minimo garantito e forte sostegno agli espulsi ALL'ESTERO non c'è traccia di articolo 18, almeno nella forma applicata in Italia, ma in molti Paesi c'è il reddito minimo garantito e in alcuni di essi, a cominciare da quelli scandinavi, i lavoratori che vengono licenziati sono aiutati da massicce misure di sostegno finanziario, che durano diversi anni, Inoltre ci sono politiche attive del lavoro che tendono realmente a ricollocare i lavoratori espulsi. Negli Usa la legge stabilisce che il datore di lavoro non può andare sotto una certa paga oraria. In Francia il salario minimo non può scendere sotto i 1350 euro lordi mensili, in Spagna è circa la metà, 600 euro, mentre nella Gran Bretagna è di 960 sterline, circa 1.150 euro.
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