I calcoli di Scenari Immobiliari dicono che posto 100 il prezzo medio delle case in Italia nel 1992 la sua variazione reale (cioè quella che tiene conto dell'inflazione) è stata in discesa per 10 anni, con punte di ribasso a 73 nel 1999. Per le case di lusso, che secondo il luogo comune "si rivalutano sempre" il calo è durato sempre 10 anni, la risalita le ha portate a toccare una punta di 115 nel 2007, ma ora valgono 103. Cioè in 20 anni si sono rivalutate del 3%. Quelle "normali" oggi valgono invece 87: hanno perso il 13% del valore.
Cerca nel blog
giovedì 10 maggio 2012
Vittorio Tadei, fondatore di Terranova e Rinascimento
"Ex ciclista, cattolico, definisce Dio «il socio di maggioranza» delle proprie aziende. Nel 2006 tentò l' avventura politica con una lista civica appoggiata dal centrodestra, ma dopo meno di due mesi mollò per problemi di salute. Ha quattro figli: un maschio, Gigi, scomparso prematuramente, e tre femmine. Non ama parlare di sé, ma la sua storia l' ha raccontata l' anno scorso ai dipendenti venuti da tutto il mondo al Palacongressi di Rimini, per festeggiare i suoi 50 anni di carriera. «Fin da quando ero piccolo - ha ricordato - ci sono due frasi che mi hanno sempre accompagnato. La prima dice che l' uomo è amministratore dei beni che dispone e non padrone. Sentirmi amministratore e non padrone della Teddy, mi ha regalato la forza di cui avevo bisogno per affrontare il business. Un padrone ragiona soltanto per il proprio tornaconto, fa scelte di tipo speculativo, chiude senza preoccuparsi delle persone. Un amministratore, invece, deve rendere conto al suo socio di maggioranza quindi non tratta le persone come numeri e non chiude, ma cerca di far crescere l' azienda nell' interesse del bene di tutti, comprese le generazioni future»".
Roberta Scagliarini sul Corriere
mercoledì 9 maggio 2012
Le strane scorte di petrolio saudita
I sauditi stanno facendo scorta di petrolio. Ne hanno messi da parte 35 milioni di barili tra dicembre e febbraio. Adesso sono arrivati a 80 milioni di barili. Strano, visto che quando i prezzi sono così alti non ha senso fare scorte. Scrive Raineri: "Riad e Washington tengono in considerazione la possibilità a breve termine di uno strike israeliano contro il programma atomico di Teheran e le sue conseguenze: la chiusura dello Stretto di Hormuz, il collo di bottiglia marittimo attraverso cui passa un terzo del petrolio mondiale, da parte degli iraniani; gli attacchi di rappresaglia contro Israele; l’intero quadrante mediorientale destabilizzato. Sanno che in caso di attacco la produzione di petrolio subirà un rallentamento generale e non vogliono che – come minaccia Teheran – il prezzo schizzi oltre quota 200 dollari e provochi un infarto all’economia mondiale".
La forza di Hyundai
Tra i punti di forza della Hyundai, il gruppo coreano diventato quarto maggiore produttore di auto del mondo (7 milioni di auto previste per il 2012), una forte catena del valore interna: l'azienda si fa da sola l'acciaio in un impianto da 11 miliardi di dollari della Hyundai Steel, mentre Mobis, la divisione componentistica, assemblea e rifornisce interi moduli, come la scocca. Il presidente-azionista di controllo Chung Mong-koo passa per essere ossessionato dalla qualità. Ha 74 anni, presto potrebbe lasciare il controllo al figlio. Quest'anno l'azienda ha aperto la sua prima fabbrica sudamericana, in Brasile. Ora copre tutti i principali mercati del mondo.
martedì 8 maggio 2012
L'Iran vende petrolio in yuan
L'Iran ha iniziato ad accettare pagamenti in yuan sul petrolio che vende alla Cina. In parte è uno degli effetti delle sanzioni subite dal Paese per il suo programma nucleare. Teheran usa gli yuan per comprare prodotti e servizi dalla stessa Cina. Secondo le stime l'Iran vende alla Cina petrolio per circa 30 miliardi di dollari all'anno.
sabato 5 maggio 2012
Il Giappone rimane senza centrali nucleari
Oggi il Giappone spegne il suo ultimo reattore nucleare. Gli altri li ha fermati, uno dopo l'altro, nei mesi dopo l'incidente di Fukushima. Sono stati fermati per controlli, hanno superato i controlli, ma non sono più stati riattivati. Il governo ha compensato il crollo di forniture energetiche importando petrolio e gas (ha speso 4.700 miliardi di yen per questo, cioè 45 miliardi di euro). Il governo conta di riaccenderne comunque la metà prima dell'estate, per non rischiare un collasso delle forniture.
venerdì 4 maggio 2012
Lo shale gas fa chiudere i pozzi
Le compagnie americane stanno iniziando a tagliare la produzione di gas naturale, perché i prezzi sono scesi troppo. Nel primo trimestre hanno tagliato quasi tutti. Compresi Exxon, Encana e Conoco, che hanno promesso nuovi tagli per questi mesi. I prezzi del gas naturale, che il 19 aprile hanno toccato la quotazione più bassa da settembre 2001, sono aumentati del 18%, a 2,25 dollari per 300 metri cubi (o per British thermal unit).
Iscriviti a:
Post (Atom)