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lunedì 2 luglio 2012

Il sottoutilizzo delle fabbriche di auto

(ANSA) - ROMA, 29 GIU - Nel continente europeo, il 40% delle fabbriche di automobili non lavora a livelli sufficienti per produrre profitti. Secondo uno studio di AlixPartners, che viene riportato da Autoactu, questo problema di sovraccapacità colpisce soprattutto la Francia, la Spagna e l'Italia. Nel nostro Paese, in particolare, l'utilizzo della capacità produttiva degli impianti è solo del 54%, con 1,4 milioni di unità. Si tratta del tasso di utilizzo più basso rispetto agli altri 4 principali mercati europei che oscillano tra l'85% di Germania e Gran Bretagna e il 60% della Francia. La situazione complessiva - sottolinea AlixPartners - migliorerà solo a medio termine. Nel 2012 è previsto infatti in Europa un mercato a 13,5 milioni di unità, inferiore del 20% rispetto al 2011. E si dovrà attendere il 2020 per toccare di nuovo il livello del 2007, a 16 milioni di unità. Le cifre esposte da AlixPartners - specialista delle ristrutturazioni industriali - sono preoccupanti, ben più negative di quelle fornite dall'ACEA, l'associazione che rappresenta i costruttori europei, che aveva affermato, durante un'audizione del suo presidente Sergio Marchionne, che "il 20% delle capacità produttive installate in Europa sono superflue". La soglia indicata da AlixPartners (40%) si riferisce al numero di impianti che lavora al di sotto del 75-80% della capacità, quindi operano in perdita. La società di consulenza evidenzia che ad essere meno utilizzate, oltre a quelle citate, sono anche le fabbriche in Russia e in Turchia. In dettaglio la capacità in Germania è di 6,4 milioni di unità all'anno e quella in Gran Bretagna di 1,6 milioni, con un tasso di utilizzazione per entrambi i Paesi superiore all'85%. In Spagna questo valore scende al 70% (la capacità complessiva è di 3 milioni di unità), in Francia al 60% (3,3 milioni) ed in
Italia al 54% (1,4 milioni).

domenica 1 luglio 2012

I debiti delle regioni spagnole

Le regioni spagnole hano un debito di 145 miliardi e quest'anno devono raccogliere 35 miliardi di euro. Non sanno come fare, per questo hanno chiesto aiuto allo Stato centrale, che in cambio del sostegno pretende il rispetto di rigorose regole di bilancio. Madrid ha aperto per loro una linea di credito di 5 miliardi e gli ha prestato 17,7 miliardi per pagare i vecchi debiti. Per ora non può fare di più.

sabato 30 giugno 2012

Peugeot prepara nuovi tagli

Peugeot-Citroën, che è la seconda compagnia automobilistica d'Europa, ha avvertito i sindacati: presto farà nuovi tagli per limitare il rosso 2012 e arrivare al pareggio nel 2013. Nel secondo semestre 2011 ha perso 497 milioni, per il primo di quest'anno si prevede un rosso di 600 milioni. Nei primi 5 mesi del 2012 le vendite sono crollate del 24% in Francia e del 15% in Europa. Per incassare qualcosa l'azienda ha venduto gli aerei e diversi immobili. Si cerca un acquirente per Gefco, la sussidiaria che si occupa di logistica e che vale 1,2 miliardi e non esclude di doversi liberare del 58,4% che ha di Faurecia, controllata che fa i componenti e genera utili. I sindacati temono che l'azienda decida di chiudere la fabbrica di Aulnay, vicino a Parigi: nel 2007 produceva 300 mila auto all'anno, nel 2011 si è fermata a 135 mila.
dal Wsj

venerdì 29 giugno 2012

I piani di risparmio per gli statali

"Due le ipotesi di intervento: un provvedimento light da 5-7 miliardi, modellato in gran parte sul piano Bondi; un intervento rafforzato da 8-10 miliardi. In entrambi i casi è previsto un pacchetto pubblico impiego. I buoni pasto saranno allineati a 7 euro per tutti i lavoratori, le consulenze saranno drasticamente ridotte così come le auto blu, sarà avviata una stretta sul personale dirigenziale comandato e saranno ridotte le piante organiche: 20% per i dirigenti (in primis quelli generali) e 5-10% per gli altri statali. Per gli esuberi che non saranno ricollocati (circa 10mila nelle amministrazioni centrali) scatterà la mobilità per due anni (80% dello stipendio), eventualmente prorogabile a quattro. Uscita garantita a chi avrà maturato la pensione con i vecchi requisiti entro il 31 dicembre scorso. Ma per favorire gli esodi (e anche il ricambio generazionale) si stanno valutando varie ipotesi alternative, tra cui quella di una mini-deroga alla riforma Fornero (pensionamento con le vecchie regole anche per chi ha maturato i requisiti nei primi mesi di quest'anno) accompagnata da alcune penalizzazioni".
dal Sole 24 Ore


E un buon grafico dall'Espresso





I nuovi dati sui tagli agli statali greci

Le Monde ha avuto accesso ai dati sul settore pubblico greco su cui si sta basando la Troika. Sono migliori di quelli presentati qualche giorno fa da To Vima. Dal 2009 il numero di dipendenti pubblici greci è sceso di 96.557 unità: a fine aprile gli statali greci erano 780.175, nel 2009 erano invece 876.732 e nel 2010 erano 846.569. Le stime della Troika dicono che a fine anno scenderanno a 770.481 mentre a fine 2015 in Grecia gli statali saranno 722.467. Nel 2011 Atene ha assunto 14.348 persone, avrebbe dovuto fermarsi a 8.000.



I numeri dello Ior

 Ecco le cifre: 112 sono i di­pendenti, di cui 6 i dirigenti; 33mila i conti aperti da 25mila clienti; 6 miliardi di euro l’asset generale, cioè il patrimonio. Possono aprire un conto: nunziature, vescovi, con­gregazioni religiose, parroc­chie, fondazioni canoniche, seminari e collegi, amba­sciate presso la Santa Sede e anche sacerdoti e dipenden­ti laici vaticani. Il 77,3% dei clienti Ior sono euro­pei, il 7,3% vaticani, il 6,3% afri­cani, il 4,1% sudamericani, il 2,3% nord e centroamericani, il 2,5% asiatici e 0,2% dall’Ocea­nia.


Gianni Cardinale su Avvenire di oggi

martedì 26 giugno 2012

Le città cinesi vendono le flotte

In molte città cinesi le entrate fiscali e quelle derivate dalla vendita di terreni stanno crollando e i comuni sono costretti a tagliare i costi. Molte reagiscono vendendo le auto di lusso che hanno acquistato. Ad esempio  il comune di Whenzou ha venduto 215 auto lo scorso weekend, incassando 10,6 milioni di yuan (1,7 milioni di dollari). Saranno problemi per le compagnie europee. Una su cinque Audi vendute in Cina è venduta al governo. A Yulin, città nello Shaanxi, il comune ha venduto 19 auto incassando 5,6 milioni di yuan, una media di 292 mila yuan (46 mila dollari) a vettura.
dal Ft