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giovedì 14 giugno 2012

La densità di automobili in Italia

Calcola l'osservatorio Autopromotec: "Nel 2010 in Italia circolavano 61 auto ogni 100 abitanti, su un totale di parco circolante che ammontava a 36,7 milioni di vetture. Si tratta della maggiore densità automobilistica in Europa, contro le 51 auto su ogni 100 abitanti della Germania (con un circolante di 42,3 milioni), le 50 su 100 del Regno Unito (con un circolante di quasi 31,3 milioni) e della Francia (31,3 milioni) e le 48 su 100 della Spagna (22,1 milioni)".
Inutile chiedersi perché il mercato dell'auto dal 2007 va così male.

mercoledì 13 giugno 2012

Gm chiude la fabbrica di Bochum

General Motors ha annunciato che programma di chiudere la sua fabbrica di Bochum (dove oggi produce l'Opel Zafira) nel 2016. Gli serve a tamponare le perdite. Ha detto Karl-Friederich Stracke, manager della Opel (la divisione europea di Gm): "Con i volumi di mercato attesi in calo del 20% aspettare ancora sarebbe irresponsabile". Questa settimana Renault ha chiesto aiuto al governo per rilanciare le vendite.
Spiega il Wsj: "Per anni, i sindacati e i governi regionali hanno combattuto la volontà di tagliare la produzione mostrata dalle case automobilistiche. Il risultato è un'industria dell'auto europea sovraffollata e non profittevole".
Sembrano parole di Marchionne.

La cosiddetta "spending review"

Considerato che lo Stato italiano spende ogni anno 800 miliardi di euro, risparmi per 5 miliardi sono poco più di niente. Soprattutto se fatti così:

"Tre miliardi verranno recuperati dal taglio della spesa per gli acquisti intermedi delle amministrazioni pubbliche, di cui si è occupato Bondi: la chiave di tutto starà nella centralizzazione degli acquisti presso la Consip e nella fissazione di tetti di spesa, a partire da quella sanitaria. Gli altri due miliardi dovrebbero venire dai tagli alla spesa corrente dei ministeri di cui si è occupato Giarda: su questo punto ieri si è convenuto che le proposte fatte dai singoli ministri sono ancora insufficienti".
dal Corriere della Sera, 13 giugno

martedì 12 giugno 2012

Otto anni di stipendio per una casa

L'ultimo rapporto sull'immobiliare europeo realizzato da Deloitte calcola che in media in Italia servono 8,2 anni di stipendio per comprarsi una casa da 70 metri quadri. L'indice di home affordability ci colloca nella fascia di case "costose". In Germania la casa da 70 metri quadri si compra con 2 anni di stipendio.

martedì 29 maggio 2012

Gli stipendi dei docenti universitari italiani

Il quotidiano svizzero Neue Zürcher Zeitung ha fatto un'inchiesta sui compensi dei professori universitari nel mondo. Ne emerge che gli italiani, con 13.677 euro mensili lordi medi, sono i più pagati dell’Unione europea (a parità del costo della vita). Il compenso nel Regno Unito è di 12.554 euro, in Olanda di 10.685, in Germania 9.575. 

lunedì 28 maggio 2012

Tagliare per crescere

Tim Knox e Ryan Bourne, economisti del Centre for Policy Studies, nella ricerca "Small is Best: Lessons From Advanced Economies" hanno confrontato la crescita delle principali economie industrializzate dal 1965 e il 2010 (su dati del Fmi). Ne emerge che la riduzione della quota di  tasse e di spesa pubblica sul Pil di 5 punti percentuali fa aumentare la crescita del Pil di una cifra compresa tra gli 0,5 e gli 0,6 punti percentuali.

domenica 27 maggio 2012

Crolla la produzione dell'oppio afghano

Pessimo raccolto per l'oppio afghano, la produzione è crollata a circa un sesto di quella dello scorso anno. Addirittura tre contadini della provincia dell'Helmand, che conta per metà della produzione nazionale, si sono suicidati per la disperazione. Dato che la raccolta è stata così scarsa i prezzi si sono impennati dai 200 ai 300 dollari (erano 80 nel 2009). L'Afghanistan produce il 90% dell'oppio mondiale, secondo le stime le coltivazioni coprono 131.000 ettari. Considerato che la tassazione clandestina dell'oppio è una delle loro principali fonti di finanziamento, i talebani dovrebbero avere serie difficoltà. Nello stesso tempo però americani e afghani temono che altri contadini finiti sul lastrico finiranno invece per entrare a far parte dei barbuti.